Le opere del XIX secolo costituiscono uno dei nuclei più rappresentativi delle collezioni dei Musei Civici. Frutto di acquisti, lasciti e donazioni, esse sono la testimonianza della vitalità di un secolo che in città trovava alimento dalla presenza della Villa Reale, con il suo grande parco – esso stesso espressione della cultura e dell’arte ottocentesca – e la vita sociale gravitante intorno alla Corte.
Una borghesia intraprendente sul piano industriale contribuiva a creare le condizioni economiche per lo sviluppo di una scuola pittorica locale che trovava in essa una committenza disponibile, anche se spesso attardata rispetto al rapido cambiamento del gusto e delle tendenze artistiche allora in atto.
Accanto ai dipinti di paesaggio dei pittori monzesi gravitanti intorno a Mosè Bianchi, presente con un dipinto di storia, vi sono opere che rimandano ad altri contesti territoriali e ad altre scuole.
La scultura è materializzata dai lavori di tre importanti maestri lombardi che, muovendosi tra scena di genere e ritratto monumentale, hanno tenuto la scena italiana nell’ultimo quarto del secolo e fin dentro i primi decenni del secolo seguente.