In questa sezione sono esposte alcune delle tele più celebri dei pittori monzesi di fine Ottocento.
Naturalismo e Verismo si fondono nei lavori di Eugenio Spreafico e di Emilio Borsa, dando vita a scenari di grande suggestione visiva.
Tema ricorrente nei soggetti del periodo è il lavoro, colto in un momento di grandi trasformazioni economiche e sociali che hanno dato luogo a quella mutazione del paesaggio agricolo e urbano caratterizzante tutto il corso del XX secolo, quando il mondo legato alla civiltà contadina tramonta, lasciando posto al nuovo che avanza personificato nelle figure delle giovani operaie, ricche solo della promessa di un futuro migliore.
Un velo di malinconia pervade figure e luoghi reali, cari ai pittori e tratti direttamente dalla loro quotidiana esperienza. Lo stesso sentimento di malinconia caratterizza la grande tela di Carlo Fossati, che fugge però il reale (una scena d’infanzia) trasfigurandolo nell’incanto di un paesaggio fiabesco.
Pompeo Mariani è presente con due tele dedicate al viaggio in Egitto, testimonianza del suo essere in linea con le più moderne tendenze – in questo caso l’Orientalismo – che hanno contraddistinto il periodo.
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